Questa volta lo posso dire a gran voce: ci sono andata vicinissima.
La cosa fa ancora più male.
La verità è che avevo lasciato credere sul serio a me stessa che era fatta, che avevo qualcosa di tangibile in mano e non solo aria fritta, che qualcosa nella mia vita si era finalmente mosso, che davvero la fortuna è una ruota che gira e che non è quindi solo un maledetto modo di dire...
Si, è colpa mia come sempre, se ci avessi creduto meno avrei anche sofferto meno.
Questi ultimi 3 giorni sono stati interminabili e la mia ormai più che precaria resistenza non solo è stata messa a dura prova ma in più di una occasione ho perso le staffe e la ragione.
Vorrei tanto avere una navicella per viaggiare nel tempo e tornare indietro al colloquio fatto a Firenze, spiegarmi ancora meglio con la tipa e poi restare a Firenze solo altri 2 fottutissimi giorni per essere già li per sabato e fare il secondo colloquio.
Tutto questo però non è possibile e io lo so bene.
So che ho perso un'occasione d'oro almeno per levarmi dalle tende e tentare la mia fortuna: quando ricapiterà una fortuna come quella? Ricapiterà mai?
Pensavo di poter consegnare la mia lettera di dimissioni e lasciare questi manicomi lavorativo e familiare potendomi pure girare con la testa alta.
Forse mi sono portata sfortuna da sola, chissà..
Resta il fatto che io di lasciare il lavoro così senza certezze non me la sento, anche se sarebbe una liberazione incredibile.
Vorrei poterlo fare anche ora ma allo stesso tempo è una cosa che temo tantissimo e dalla quale fuggo.
