Vedo le stelle sopra di me mentre la macchina continua a correre per le desolate strade colme di terriccio e polvere. Un viaggio senza sosta, il mio viaggio per la libertà. Dio solo sa quanto ho desiderato questo momento.
Sentire l'aria fredda che si diverte a muovere i miei capelli e a portali a fare movimenti assurdi. Volano a destra, poi a sinistra, si piegano e si raddrizzano, si alzano e si abbassano. Accarezzano il mio viso, si appoggiano sulle mie labbra nel tempo di un sospiro, e creano traiettorie impensabili. Si, ora lo sento chiaramente: la notte è mia mentre guido senza meta.
Ho voglia di libertà.
Quante persone lo urlano al cielo, quante persone lo desiderano eppure così poche prendono decisioni come questa: lasciare tutto, anche solo per un mese e andarsene. Tutti dovrebbero restare soli con se stessi in una terra lontana. Dopo l'alba, tutto torna di un colore rosso accesso e caldo, come il sole che prende a battere sul tettuccio della mia cabrio. Lo abbasso e lascio che i raggi mi raggiungano con più facilità, rendendo i miei ciuffi ribelli color grano.
Solo cielo e terra davanti a me, solo ricordi lasciati indietro. Come è difficile lasciarsi andare pienamente ai propri sentimenti, alle proprie credenze.
Ho fede in te, dolce me stessa. Coraggiosa, unica, forte e debole allo stesso tempo; così testarda e tenace, pallida e silenziosa, solitaria e triste. Ho fede in te che riesci a darmi sempre la forza, più di tutti. Questa è carica come il colore della terra, cotta dal sole di mille giornate come quella che vivo oggi. Mi stordisci con la tua presenza e mi ferisci come sabbia spinta da un forte vento sul viso disidratato, ma se non ti sentissi, se non mi ferissi tutti i giorni ricordandomi la tua presenza, sarei persa.
Mi fermo ad un distributore dimenticato da Dio per fare benzina. Abbasso gli occhiali da sole e mi guardo attorno: davanti a me c'è solo un vecchio che pare morto su una sedia sfatta e vecchia, divorata da termiti e dio solo sa cos'altro. In realtà è più vivo di me e mi fissa sorridente. Faccio il pieno, mi pulisco le mani sulla canottiera bagnata di sudore e sabbia e mi avvicino all'uomo per pagare. Da un niente prendiamo a parlare e mi racconta la sua storia: una vita come tante ma piena di scelte azzardate, impensabili per la maggior parte delle persone che vivono nelle città, rimbecillite dalla massa e dal lavoro. E' felice di aver fatto sempre di testa sua, anche se per questo è rimasto solo per tanto tempo, a seguire ombre inventate dal giocoso vento del sud. Hanno giocato insieme e si sono diveriti a loro modo.
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